Sono clamorose le rivelazioni di Ivan Ljubicic al sito online thetennisspace.com, secondo il quale i bookmakers stanno condizionando gli incontri mettendo il movimento in una situazione di pericolo. Fenomeno che viaggia di pari passo all’uso di droghe per il miglioramento delle prestazioni, ma che secondo Ivan è molto meno pericoloso rispetto agli incontri truccati. Sul doping nel tennis “Non penso sia un grande problema: se un giovane assume sostanze illecite, la credibilità del movimento rimane intatta, al massimo si considererà un idiota chi ha ritenuto opportuno usarle. Un problema da risolvere è invece il programma dei nostri spostamenti al fine di essere sempre rintracciabili: ma non possiamo saperlo con tre mesi di anticipo.
E’ una situazione ridicola, io stesso ho mancato un test in Croazia, per la prima volta nella mia carriera, perché mi ero scordato di segnalare la mia variazione di località. Dopo il primo warning bisogna stare molto attenti, perché si rischia di entrare in squalifica. Capisco i ragazzi che si lamentano di essere svegliati alle 6 del mattino, io personalmente segnalavo l’orario non prima delle 8 tanto ero sicuro che nell’ora successiva non avrei fatto nulla, al massimo assumevo acqua e vitamine”.
Sulle scommesse “Il problema deriva dai bookmakers che stanno iniziando a quotare incontri che non hanno nessun significato come futures o challengers.
Chi può biasimare quei ragazzi che al massimo potranno guadagnare qualche centinaia di euro ad incontro, quando vengono contattati da qualche emissario che propone loro 50.000 euro se perdono il loro incontro? Si può cadere nell’inganno di caderci solo una volta ma poi si entra in un vortice senza uscita: così facendo il tennis entra in una situazione pericolosa, che parte dal basso dove gira un montepremi basso piuttosto che nei tornei di spessore.
Io non ho mai scommesso in vita mia, ma intendo questo mondo come una possibilità diversa di vittoria tra due avversari, non conosco quando le scommesse siano iniziate, ma è un fenomeno che è esploso negli ultimi anni e che ha avuto un grande impatto sulla gente. Ripeto, se vogliamo regolamentarle in modo diverso iniziamo dal basso e nei tornei minori: sarebbe un buon inizio”.
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