Finite le sponsorizzazioni pubbliche per lo sport!

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Ha destato non poco scalpore il nuovo decreto legge sulle sponsorizzazioni pubbliche. Dal primo gennaio 2011 è fatto divieto, per le amministrazioni pubbliche, di effettuare spese per sponsorizzazioni. Ma anche per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza a meno che la cifra non sia inferiore al 20% rispetto a quanto destinato per queste attività nel 2009.
La disposizione non ammette dubbi. Gli esperti di diritto spiegano che si possa ritenere conclusa l'esperienze delle sagre paesane e di tutte le altre forme di promozione del territorio sostenute con pubblico denaro. Un cambimento epocale nelle abitudini degli enti pubblici ma anche nel rapporto tra amministrazioni locali e mondo dell'associazionismo, dello sport, della cultura locale. 

A complicare le cose è arrivata anche una sentenza della Corte dei Conti, sezione della Lombardia, che ha precisato: "Ciò che assume rilievo per qualificare una contribuzione comunale quale spesa di sponsorizzazione, a prescindere dalla sua forma, è la relativa funzione: la spesa di sponsorizzazione presuppone la semplice finalità di segnalare ai cittadini la presenza del Comune, così da promuoverne l'immagine". L'unica forma di sponsorizzazione consentita, secondo la Corte dei Conti lombarda, è "il sostegno ad iniziative di un soggetto terzo, rientranti nei compiti del Comune, nell'interesse della collettività...".
Diventa sempre più difficile per le Associazioni Sportive di base far fronte ai costi dell'attività che viene svolta principalmente nel pubblico interesse e che rappresenta un'occasione unica di educazione, prevenzione ed integrazione sul territorio.

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