Situazione ITF nella lotta al doping

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TENNIS - Steve Tignor autore dell'autorevole Tennis.com ha fatto il punto della situazione sul doping ed alla domanda: sono migliorati i controlli o è diminuito l’uso di sostanze proibite? La risposta non è facile, anche perché l'ITF in quanto a trasparenza nella pubblicazione annuale degli esiti dei controlli è un pò carente, ma rimane comunque un momento chiave nella lotta al doping.
Nella rubrica ‘Concrete Elbow’, Steve Tignor analizza i ‘progessi’ fatti dalla lotta al doping negli sport e nella divulgazione della stessa.
L’assunto iniziale è che il Tour de France di quest’anno è stato secondo tutti il più ‘pulito’ dal 1990, e forse anche il meno entusiasmante…Tempi ‘normali’, nessun colpo di scena o scandalo, a parte le cadute in strada, a dimostrazione che probabilmente il ciclismo, che insieme al baseball (e all’atletica) sono stati gli sport più colpiti dal doping, dopo aver toccato il fondo, stanno pian piano risalendo. Si sono resi conto che la loro credibilità era ormai minima. Oppure hanno semplicemente trovato altri modi e sostanze non rintracciabili.

La stagione in corso di MLB ha avuto meno atleti vicini ai record, delle precedenti competizioni. Ormai si sa che anche grandi glorie del passato assumevano steroidi e sostanze proibite, ma poiché a nessuno piace fare i processi al passato, tutti gli occhi sono puntati sulla stagione 2011.
Anche il tennis ha avuto il suo momento nero di doping, soprattutto a metà anni Duemila con gli argentini ‘capitanati’ da El Farmacista, Guillermo Coria. Come credibilità il tennis si colloca meglio di altri sport: nonostante ciò fa piacere vedere documenti come quelli che l’ITF ha redatto e messo a disposizione di tutti a fine anno nel 2008 e 2009, sui controlli anti-doping svolti per nome del giocatore, tipo di controllo (urine, sangue, epo) e torneo.

Così chiari e trasparenti che nel 2010 ha fatto un passo indietro, probabilmente per ‘ragioni di privacy’, e si è limitata ha fornire il numero di controlli eseguito, senza specificare quale tipo, per ogni torneo, distinguendo semplicemente tra uomini e donne.
La spiegazione dell’ITF è di essersi adeguata agli standard della WADA (World Anti-Doping Authority), e di evitare che il nome di un tennista associato al controllo anti-doping possa gettare un’ombra di dubbio sulla sua innocenza. In realtà dai dati emerge che tra il 2009 e il 2010 c’è stato un aumento dei controlli sia durante i tornei che al di fuori (addirittura nessuno nel 2009, e 10 nel 2010). Resta il rammarico che questo passo indietro dà sicuramente adito a nuove polemiche e teorie di complotto. Allo stesso tempo l’analisi dei dati ci rassicura che siamo ad un punto nodale della lotta contro il doping.

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